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Da vedere! film e visioni che vale la pena di ricordare e segnalare
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1
Febbraio 5, 2010 - 11:01 pm

"MARTYRS
recensione"

Martyrs è un film del 2008, scritto e diretto da Pascal Laugier. Insieme ad Alta tensione,Frontiers e L’Interier, ha riportato in auge l'horror francese.
L’inizio è sconvolgente.
Una bambina, scomparsa da un anno, viene ritrovata mentre corre seminuda, ferita e sconvolta lungo una strada. Portata in ospedale, la bambina, che si chiama Lucie, non ricorda nulla di quello che le è successo. Un'altra bambina, Anna, viene interrogata dai medici, mentre Lucie è tormentata dalle visioni di una mostruosa creatura.
Quindici anni dopo, Lucie irrompe in una casa e uccide a colpi di fucile una famiglia che sta facendo colazione, quindi chiama Anna e le dice che finalmente ha ritrovato i suoi aguzzini.
Va detto che questo film , che dopo lunga attesa degli appassionati è stato solo alla fine del 2009 distribuito in dvd per il mercato italiano, è un film davvero forte.
Oltre alle banali considerazioni sul genere horror e sull’uso del sangue e della violenza, Martyrs è un film davvero disturbante e in grade di generare una forte inquietudine.
La cosa che colpisce davvero è il vortice di sofferenza in cui viene lentamente calata la protagonista, e soprattutto le motivazioni di tanto accanimento, un accanimento il cui peso è alla fine soprattutto psicologico, e teso all'estremo per schiacciare la mente della protagonista.
Potrebbe sembrare l’ennesima pellicola grondante di violenza gratuita, ma non è così.
E’ invece un film che usa, a volte con inquadrature degne di un clip di video art, la violenza e il sangue per trasmettere una profonda sofferenza, quella generata dall’interrogativo di a quali estremi possa arrivare l’essere umano pur di poter rispondere alla sua ansia di conoscere, di sapere. Le atmosfere a volte asettiche, la metodica applicazione di efferate violenze, ci evocano i laboratori di un Mengele e tutti gli episodi della storia umana dove la metodica applicazione di atrocità era vista come inevitabile strumento per una ricerca di risposte, fossero esse di carattere scientifico o spirituale.
Martyrs è un film difficile, che spesso prende a pugni la nostra sensibilità mirando allo stomaco, ma che ha la sua vera forza nella domanda che si pone: “Dove è il limite?”. Non un qualunque horror ma una pellicola che sia dal punto di vista dei contenuti, sia dal punto di vista di una regia attenta e ispirata, vale la pena di guardare, anche se non si è appassionati del genere.
Il film ha poi due protagoniste eccezionali in Morjana Alaotra e Milene Jampanoi, che offrono una interpretazione formidabile in un film con un cast ridottissimo e con una costruzione a volte quasi teatrale, diventando praticamente un film di interni.
E’ un film che gronda sangue, ma ricco anche di intelligenza e sensibilità, degno di uscire dal ghetto dei film di genere.
A parer mio, da recuperare assolutamente soprattutto per gli appassionati del genere.

378 Messaggi
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2
Febbraio 7, 2010 - 6:58 pm

Consiglio assolutamente di vedere "The Descent", passato in sordina qualche anno fa nei cinema italiani. Meraviglioso parallelismo della discesa senza ritorno della mente e della vita di una persona.

"Un gruppo di amiche innamorate dell'avventura. Di ritorno da una discesa di rafting, un incidente d'auto strappa a Sarah la piccola figlia Jessie e il marito Paul. La vita non ha più senso. Un anno dopo la spregiudicata Juno riunisce il gruppo per una discesa nelle cave di Boreham, sugli Appalachi, ma una volta sotto niente sembra combaciare con la descrizione del libro guida. Nel buio assoluto, ad attendere Sarah, Juno e le altre speleologhe, c’è un incubo di morte, e la soluzione delle loro amicizie irrisolte.
Gli USA traballano, il Giappone stupisce, la Corea segue, ma è dall'Inghilterra che arriva l'horror che gli appassionati aspettavano da anni. Anni in cui sembrava di doversi rassegnare ad un canovaccio che prevedeva: begli spunti; tensione tenuta con effettacci cadenzati che risollevavano all’ultimo secondo uno svolgimento sull'orlo del collasso; personaggi solidi come bolle di sapone; colpi di scena tanto imprevedibili quanto improponibili. E invece è successo. Un giovanotto britannico ha pensato che non c’è bisogno di sofismi pseudo-intellettuali e ossessioni da originalità ad ogni costo per fare un grande film di genere, ma solo onestà.
La discesa è il titolo perfetto per raccontare la calata negli abissi (sia quelli rocciosi e neri delle grotte, sia quelli ancor più neri delle loro anime) di sei donne, che armate di piccozza mettono lo spettatore di fronte ad un dilemma più inquietante delle bianche creature che abitano le caverne: chi dei due è veramente la bestia?
La prima ora di film carbura l'angoscia e la claustrofobia, fino all'apparizione delle creature: in quel momento Marshall se ne infischia del vedo-non-vedo, sbatte i “crawlers” in scena e dà inizio a una carneficina, fatta di colpi al volto e mai bassi. Un punto in cui le torce delle ragazze si esauriscono, finiscono anche i fiammiferi, si sprofonda nel buio totale. Un nadir da cui comincia “l’ascesa”, colorata dal bianco dei mostri e dal rosso del sangue, ma cui non partecipano le ragazze, sempre più nere nel nero.
Un film teso, vivido e avvincente, che molti definiranno, come suggerito dallo stesso Marshall, una sorta di “tranquillo weekend di paura sotto terra”. Gli stessi che probabilmente diranno essere più un thriller che un horror, proprio come si compiacciono di fare da decenni a proposito di Shining e Alien."

452 Messaggi
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3
Febbraio 26, 2010 - 10:55 pm

π - Il teorema del delirio

Recensione

Maximillian Cohen (Sean Gullette), matematico geniale quanto eccentrico, soffre di continue emicranie causate dall'aver guardato direttamente il sole a 6 anni; è costretto a fare uso massiccio di pillole per ridurre i dolori. Uomo solitario, vive quasi in reclusione nel suo appartamento-laboratorio ed il suo unico amico è il professore Sol Robeson.
La convinzione che tutto in natura, tutto sia regolato da schemi numerici lo guida nella sua ossessiva ricerca dello schema matematico che regola l'andamento della borsa.
Max ottiene dei risultati che sfidano il razionale e lo portano sempre più in fondo al suo delirio, mentre viene avvicinato da minacciosi brokers che seguono i suoi studi e da ebrei ultraortodossi che studiano la numerologia della Torah.
Opera prima di Darren Aronofsky ( che di recente abbiamo più che apprezzato per "The Wrestler"), è un film a tratti onirico e in altri momenti adrenalinico. Uso massiccio di camera a mano, un bianco e nero molto contrastato e la colonna sonora di gruppi come Orbital e Massive Attack, lo rendono un thriller ipercinetico e intelligente, che parla sostanzialmente di una divorante ossessione, scivolando a tratti in ipotesi metafisiche.
Il film ha meritato nel 1998 il premio alla regia al Sundance film festival.

378 Messaggi
(Offline)
4
Febbraio 27, 2010 - 9:31 am

Per chi non capisse e lo volesse cercare, il film nella versione italiana si chiama "Pi Greco (vedi simboletto che sembra una enne ma non si capisce bene) - Il Teor... ". A me era piaciuto molto al tempo. Lo riguarderò.

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