Prologo | Darkover | Forum

Ambito del forum


Confronta



Opzioni del forum



Lunghezza min ricerca: 3 caratteri - Lunghezza max ricerca: 84 caratteri
Password persa?
106 Messaggi
(Offline)
1
Luglio 27, 2007 - 10:21 pm

Si stava annoiando.

La musica lenta e monotona che si stava diffondendo nella stanza non l’aiutava certo a ritrovare un umore più roseo o uno spirito maggiormente propositivo, ma tutto sommato era esattamente ciò che voleva. La bottiglia di birra alla sua sinistra si stava vuotando lentamente mentre Kara fissava pigramente lo schermo davanti a sé.
Lo sguardo scivolò involontariamente oltre lo schermo, poggiandosi sul letto a una piazza in fondo alla stanza. Dio, quanto le sembrava piccolo. Erano settimane ormai, che l’avevano trasferita in quella stanza, ma ancora non era riuscita ad abituarcisi. Tutto sommato il comodo letto a due piazze era la cosa che le mancava di più da quando Ronald se n’era andato, lasciandola per un'altra donna.

L’ordine di lasciare l’ala della stazione in cui aveva vissuto fino ad allora per trasferirsi in quella riservata ai single era stata quasi immediata. Maledizione alla sovrappopolazione e alla mancanza di spazio!
Quanto a Ronald non sapeva dire se le mancasse davvero o meno… forse era più la rottura di certe abitudini a lasciare in lei quello strano senso di vuoto che non gli strascichi di un sentimento già finito da tempo. Forse lui se n’era accorto. Forse uno dei motivi per cui se n’era andato era proprio quello… chissà…

Noia.
Era da tempo che la noia la stava perseguitando, annullando tutti i suoi tentativi di scacciarla dalla propria esistenza. Quando aveva conosciuto Ron si era illusa che l’amore potesse essere una risposta al suo malessere di fondo e per un certo periodo l’euforia della passione e dell’innamoramento l’aveva convinta di essere riuscita nel proprio intento, ma alla fine la noia era riuscita ad infiltrarsi anche nella sua relazione con lui e nel giro di un paio d’anni si era ritrovata al punto di partenza.
La sua vita le andava stretta. Il lavoro di routine alla stazione, le facce che incontrava per i corridoi, il cibo insipido della mensa… non ne poteva più. Doveva fare qualcosa. Doveva cambiare aria. Chessò, un altro ufficio, un'altra stazione…

Con lo sguardo seguiva distrattamente le segnalazioni di posti vacanti nella flotta scorrere sullo schermo senza riuscire davvero a leggerle. Era troppo annoiata anche per mettersi a fare una ricerca più seria ed approfondita. Sperava semplicemente che qualcosa attirasse la sua attenzione.
Alla fine successe. Una riga semivuota la risvegliò dal torpore.
Cottman IV… il campo per la descrizione delle qualifiche richieste era vuoto. Questo sì che era curioso. Cliccò.
Sembrava essere un posto dove non voleva andare nessuno, dove avevano un disperato bisogno di personale perché quello stanziato sul pianeta non faceva che andarsene alla prima occasione. Apparentemente si trattava di un posto dove la federazione aveva difficoltà ad imporsi ed era ancora necessario adattarsi ai costumi locali. Un posto dove la globalizzazione non era ancora arrivata. Un posto dove, forse, avrebbe finalmente notato la differenza da quello precedente.

Si raddrizzò leggermente e avvicinata la tastiera cominciò ad inserire i propri dati nel formulario.

106 Messaggi
(Offline)
2
Luglio 29, 2007 - 10:21 pm

Aveva fatto pochi passi al di fuori dell’ambiente climatizzato e illuminato a giorno del quartier generale della federazione quando venne investita da una brezza gelida. Si strinse le braccia al petto nella vana speranza di riuscire a trattenere un po’ più a lungo il calore corporeo ed alzò il bavero del proprio cappotto per proteggere dal vento il collo seminudo.
L’uomo ai varchi si era assicurato che non avesse armi con sé e le aveva ricordato che non le era permesso uscire dalla zona commerciale. Kara aveva annuito distrattamente e si era incamminata per le vie della città. Non le ci volle molto per giungere a quella che veniva definita piazza principale del quartiere.

Sorrise divertita. Era buffo vedere come una parola potesse ingannare, a volte.

L’illuminazione scarsa lasciava scorgere una serie di bassi edifici in mezzo ai quali si diramava una serie di vicoli più o meno stretti dall’aria pressoché deserta. L’impressione generale era quella di trovarsi in un museo all’aperto dopo l’orario di chiusura. Gli odori, tuttavia, quantunque differenti da qualunque altra cosa avesse sperimentato prima, davano la netta impressione che quello fosse un luogo effettivamente abitato e non una mera ricostruzione artificiale.
Per quanto, prima di imbarcarsi, avesse dato una scorta al materiale informativo messo a sua disposizione, non si era certo aspettata il genere di panorama che le si stava prospettando davanti. Niente, probabilmente, avrebbe potuto prepararla a quel genere di spettacolo e ad ogni modo l’interesse che quel minuscolo pianeta rivestiva per la federazione era talmente basso che reperire delle informazioni realmente utili su di esso era stato praticamente impossibile.
Questo, sospettava, era anche per evitare che i potenziali membri della flotta disposti a trasferircisi cambiassero idea prima della firma del contratto. Era evidente ad ogni modo, che solo qualche disperato o qualche pazzo in cerca di avventure si sarebbe imbarcato in una situazione come quella, così alla cieca, ma la paga era decisamente buona e lei onestamente in quel periodo non aveva avuto nulla di meglio da fare.

La maggior parte dei terrestri in libera uscita si ritrovava in un locale poco più avanti, uno dei pochi, al di fuori dei confini dello spazioporto, dove la loro presenza fosse tollerata dalle rigide leggi locali. Per qualche inspiegabile motivo, infatti, la classe dirigente nativa non aveva accolto a braccia aperte l’arrivo della federazione e aveva preferito trincerarsi dietro la classificazione di pianeta “chiuso”.

Generalmente fuori dalla propria stazione non amava frequentare ritrovi dove rischiava di incontrare le stesse facce che vedeva sul posto di lavoro, ma in quel luogo non conosceva ancora nessuno e comunque al momento non sembravano esserci grandi alternative.
Battendo i piedi per il freddo si avviò a passi decisi verso l’insegna scarsamente illuminata del locale.

Per visitare il resto della “città” avrebbe avuto tempo si disse. Due anni erano lunghi.

106 Messaggi
(Offline)
3
Agosto 4, 2007 - 6:45 pm

Kendra passava e ripassava meccanicamente i finimenti dei cavalli stendendo uniformemente la patina di grasso sul cuoio segnato dal tempo.
Immersa nei propri pensieri l’allegro vociare delle sue compagne accanto a lei era qualcosa di distante e vagamente indistinto. Che ci trovassero di così divertente in quel genere di lavori, poi, non lo capiva proprio.

Rinunciatarie. Mai nome era stato più azzeccato. Ciò a cui aveva rinunciato per trovarsi lì in quel momento era qualcosa che continuava a passarle davanti agli occhi giorno dopo giorno, forse perché troppo poco tempo era passato da quando aveva cambiato vita.

Qualcuna delle sorelle la chiamò per nome, attirando la sua attenzione. Si scusò per essersi distratta, sforzandosi di sorridere, e accampò come motivazione il fatto che per lei quel genere di lavori era nuovo e non voleva rischiare di commettere errori. Alcune delle più giovani risero a quel commento, canzonandola un po’, ma negli occhi della vecchia Marilla colse una traccia di preoccupazione. Doveva stare più attenta. Non poteva rischiare di farsi cacciare da lì!

Damon ripeteva intanto a se stessa. L’alternativa sarebbe stata Damon. Lo stomaco le si contorse e lei serrò le mascelle per dare maggiore forza alla propria risoluzione. Depose la briglia ben ingrassata e ne prese un’altra, preparandosi a ripetere gli stessi gesti per la quinta volta. Poi alzò lo sguardo e sforzò di seguire i discorsi delle altre. La sua famiglia era quella, adesso. Meglio cercare di farne parte.

Timezone del forum:Europe/Rome
Tutti i Feed RSS Visualizza Statistiche
Moderatori:
Tuija
Top Poster:
Buzz: 289
Rinil: 63
Reds74: 38
corian: 34
Nuovi Iscritti:
Statistiche Forum:
Gruppi:9
Forum:49
Discussioni:1138
Messaggi:5709

 

Statistiche utente:
Ospiti: 1
Utenti: 128
Moderatori: 1
Amministratori: 5
Numero più alto di Utenti Collegati: 81
Attualmente Online:
Ospite(i) 3
Attualmente su questa Pagina:
1 Ospite(i)
TRIESTE.news @ direttore responsabile e giornalista
Vai alla barra degli strumenti